SISLEY e KISANY: la vostra bellezza è il loro futuro
È molto più di una semplice trousse, è il simbolo e il prodotto di un lungo percorso di solidarietà! Nel 2014 Sisley ha sostenuto Kisany, il progetto umanitario tessuto per oltre dieci anni tra Belgio e Nord Kivu, provincia della Repubblica Domenicana del Congo, che offre oggi lavoro come ricamatrici a più di 100 donne povere di Goma.
Il risultato è una bellissima pochette artigianale diventata da subito un articolo da collezione e a partire dal 25 Maggio 2015 al 7 giugno questa grande iniziativa arriverà anche in Italia. Con l’acquisto di almeno due prodotti – di cui uno della gamma solare – presso le profumerie ETHOS la consumatrice riceverà la trousse ricamata a mano da tutte quelle donne africane che lavorano per una vita migliore.
KISANY e alcune statistiche.
Nel 2003, alla nascita del progetto umanitario, a partecipare erano 7 donne e un uomo del Nord Kivu più tre volontarie belghe (Nicole Esselen, Isabelle Degryse e Manuela del Marmol). Dopo 10 anni Kisany conta oltre 100 donne che sono riuscite a trovare lavoro in Africa Orientale, 1000 bambini a cui è stata assicurata un’istruzione scolastica, 28 famiglie con una propria casa, altre 45 donne che hanno ricevuto assistenza sanitaria e aiuto familiare.
Alla fine del 2013 la Fondazione Sisley d’Ornano ha contribuito ad aiutare Kisany nello sviluppo del grande progetto “The School for Women”: una scuola che sostiene le donne africane nella formazione professionale oltre ad aiuti sanitari e la costruzione di nuove abitazioni. L’obiettivo, nel tempo, è quello di dare a queste ricamatrici e alle famiglie le chiavi del loro futuro.
Intervista a Madame d’Ornano
Perché è importante per Sisley supportare il lavoro umanitario?
È sempre molto importante supportare il lavoro umanitario! Questo, in particolare, perché si rivolge alle donne.
Che cosa vi ha spinto a sostenere Kisany?
Prima di tutto le persone ammirevoli e altruiste che hanno creato il progetto. Penso che siano volontari molto bravi a lavorare in un paese come quello della Repubblica Domenicana del Congo. Le donne africane, poi, rischiano quotidianamente la vita lì, vittime di violenza estrema, come lo stupro. Di fronte a questa realtà è fondamentale per loro avere la possibilità di lavorare in casa. In questo modo possono creare dei prodotti bellissimi di cui dovrebbero essere orgogliose senza muoversi dalle abitazioni. Amo il loro gusto, soprattutto la sicurezza che mostrano nella scelta dei colori. E, per ultimo ma non meno importante, così possiamo aiutare anche i bambini delle ricamatrici a rimanere vicino alle loro madri e godere dei vantaggi che può portare il lavoro.
Secondo lei in che modo l’iniziativa organizzata presso i punti vendita Sisley contribuirà a rafforzare il progetto Kisany?
L’operazione presso i punti vendita farà, prima di tutto, conoscere il progetto. La gente deve pensare alle origini di questo bellissimo prodotto: una trousse di lino belga ricamata a mano da donne africane. È la pochette stessa ad attirare l’attenzione su questa popolazione così bisognosa di aiuto.
Ci parli del suo ruolo nella progettazione della trousse…
Il gruppo Kisany è venuto a mostrarmi diversi modelli. A me piacciono le parole ricamate sulle borse. Alcune ne avevano già per indicare il contenuto della trousse: cucito, biancheria, pronto soccorso, make up. Le ho trovate colorate, utili e pratiche e siccome amo le parole che trasmettono un messaggio per la prima trousse Sisley creata da Kisany sono state utilizzate molto “speranza”, “gioia”, “amore”. Ora ne abbiamo scelte altre che ricordano il sole perché queste sono pochette per la spiaggia e i trattamenti solari.
Perché la tendenza dell’estate 2015 è un’abbronzatura bella e solidale!
di Clotilde Acerbi
sisley.fr