Minta era una bellissima ninfa partorita nel fiume infernale Cocito, affluente dell’Acheronte e viveva nel regno infernale comandato da Ade (Zeus), di cui era la concubina.
Persefone, gelosa del marito, si infastidì dell’unione e si infuriò quando Minta formulò contro di lei minacce spaventose e sottilmente allusive alle proprie arti amatorie e a quel punto, Persefone sdegnata, la fece a pezzi,
Però Ade che l’amava, le consentì di trasformarsi in un erba profumatissima: la menta. Ma in questo lieto fine mitologico, si intromise Demetra che la condannò alla sterilità, impedendole di produrre frutti: solo un aroma penetrante ma freddo.
Eau de Minthé reinventa un accordo emblematico della profumeria: il fougère. Il naso Fabrice Pellegrin ha voluto reinterpretare in chiave moderna questa pianta aromatica. Come dichiarato dalla Maison e dal suo creatore. Questo mix è un incontro naturale tra la menta, il geranio e il patchouli. Sicuramente un insolito “trio di essenze” principalmente fresche, ma al contempo calde e avvolgenti. Legate spesso al mondo maschile e agli anni ’70, questa nuova rivisitazione è molto contemporanea, frizzante e vigorosa. La menta, nota di testa, inebria immediatamente con la sua freschezza e aromaticità. Il geranio, presente nel cuore, dà intensità a questa essenza fredda ed evanescente, mentre il patchouli, una delle note di fondo chiude, addolcisce e sostiene questa particolarissima piramide olfattiva. Oltre a questi tre cardini portanti il naso Fabrice Pellegrin crea un incidente olfattivo, inserendo dell’ossido di rosa per una maggiore rotondità tra “il freddo e il caldo” di questa esclusiva fragranza, sia per lui che per lei.
Gli ingredienti principali: menta, geranio e patchouli.
di Giovanna Cappuccio
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