Pensando a Degas, non possiamo fare a meno di immaginare eteree ballerine sinuose, interni di caffè, corse di cavalli, ritratti di famiglia, eleganti nudi femminili, ma anche opere libertine di quel ricco periodo chiamato Belle Époque. È un’epoca legata ad un ampio sviluppo delle arti: nasce il cinema con i fratelli Lumière e sempre in Francia si afferma l’Impressionismo con Renoir, Manet, Degas, Cézanne, Monet e altri.
Questo ultimo dipinto “La famiglia Bellelli” è considerato il più grande capolavoro dei suoi primi anni. Questo dipinto raffigura la zia Laura, suo marito il barone Gennaro Bellelli e le loro figlie Giulia e Giovanna. Laura è incinta ed è vestita di nero in lutto per la morte di suo padre, che viene mostrato nel ritratto dietro di lei. Degas aveva vissuto con la zia per un periodo di tempo e conosceva le tensioni in famiglia.
Questo docu-film offre una visione unica sulla vita personale e il processo creativo di Degas, analizzando la sua relazione con il movimento impressionista, la sua fascinazione per la danza classica e i gravi problemi di vista che l’hanno tormentato sin dagli anni novanta, del XIX secolo. Diventa facile per gli spettatori scoprire la storia della sua ossessiva ricerca della perfezione, attraverso la sperimentazione di nuove tecniche e lo studio dei maestri del passato, tra cui molti artisti del Rinascimento italiano e pittori contemporanei del suo secolo, come Ingres e Delacroix. Uno studio che è cominciato fin dal suo Grand Tour in Italia e che è andato sviluppandosi anno dopo anno, grazie anche alle continue frequentazione di gallerie e musei parigini, primo tra tutti il Louvre.
Degas realizza nel 1878, uno dei suoi più celebri dipinti inerenti al ballo: L’étoile. Questo quadro si concentra su una ballerina solitaria sul palcoscenico impegnata a completare un arabesco. Questo dipinto è ritenuto uno dei più belli che abbia dipinto.
Questa ultima immagine è il dipinto “La classe de danse”. Edgar Degas frequentava regolarmente il vecchio Teatro dell’Opera di Parigi grazie all’amico Jules Perrot , famoso maestro di ballo. Il dipinto, insieme ad un altro che condivide il suo titolo, è la rappresentazione più ambiziosa e notevolmente complessa delle ballerine. Perrot è immortalato mentre insegna nella sala prove del teatro dell’opera battendo il tempo sul pavimento con un bastone. Questo lavoro, è reputato uno dei cinque capolavori di Degas.
Come ci spiega lo storico francese Daniel Halévy, Edgar Degas (1834-1917) era un lavoratore instancabile e quasi sempre insoddisfatto del suo lavoro, che teneva la maggior parte delle sue opere nascoste in scatole. “Venivano alla luce” solo quando era costretto a venderle per vivere. Degas, che gli amici descrivevano come un uomo brillante, era per contro un uomo solitario, che riteneva questa condizione indispensabile per il suo lavoro.
Per raccontare il quotidiano che tanto lo colpiva: la vita nei caffè parigini dal celebre Café Guerbois al Nouvelle Athènes scenario di una delle sue opere ritenute tra le più belle: “La bevitrice di assenzio”. Degas chiese alla famosa attrice Ellen Andrée e all’artista boemo Marcellin Desboutin di posare come due tossicodipendenti all’interno del suo caffè parigino preferito, il Café de la Nouvelle-Athènes a Parigi. Più tardi, L’Absinthe ha guadagnato grande popolarità e ha influenzato le opere di molti artisti. E ‘ormai noto per la sua unicità e considerato, forse … il suo più grande capolavoro.
Non si legò a nessuna donna. Frequentava le case chiuse e i suoi rapporti con il gentil sesso erano puramente mercenari: nessun coinvolgimento emotivo o amoroso. Esattamente come fece in età adulta, con il progredire della sua cecità, una fantesca si occupava di lui e delle sue necessità quotidiane. Certo è che la frequentazione dei bordelli, lo porto a realizzare una serie di nudi evocativi e molto belli.
Questo ultimo dipinto, misterioso e di difficile interpretazione, rientra tra le cinque opere più rappresentative di Edgar Degas.
Degas non si limitò alla pittura ma realizzò anche numerose statue, prediligendo però la cera o l’argilla: sosteneva di non poter lasciare nulla dietro di sé in bronzo perché “il metallo era per l’eternità”. Il mercante d’arte Ambroise Vollard raccontò come un giorno Degas gli avesse mostrato una ballerina che aveva ritoccato per la ventesima volta esclamando: “Non scambierei nemmeno con un secchio d’oro il piacere che sento nel distruggerla e nel ricominciare da capo“.
Alla morte di Degas, nel 1917, più di 150 sculture in cera, argilla e plastilina furono trovate nel suo studio, molte delle quali conservate proprio al Fitzwilliam Museum. Saranno queste sculture, assieme allo studio di alcuni dei suoi quadri più celebri, ai racconti di chi gli stava vicino e alle sue stesse lettere, a rivelare la complessa interiorità di uno degli artisti più influenti e amati dell’Impressionismo.
È questo il mondo in cui ci trasporta DEGAS-PASSIONE E PERFEZIONE, il docu-film diretto da David Bickerstaff che inaugura la stagione 2019 della Grande Arte al Cinema di Nexo Digital, che lo scorso anno ha raccolto oltre 500 mila spettatori.
In programma il 28, 29 e 30 gennaio, elenco sale a breve su www.nexodigital.it, DEGAS-PASSIONE E PERFEZIONE ci farà attraversare le sale del Fitzwilliam Museum di Cambridge, sede della più ampia collezione di Degas del Regno Unito, per spostarsi quindi a Parigi e in Italia, dove Degas trascorse gli anni della formazione e dove ebbe modo di ricongiungersi anche col nonno paterno, René Hilaire De Gas, trasferitosi a Napoli a seguito della Rivoluzione francese.
La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital. Per la stagione 2019 arriva nelle sale italiane in collaborazione con i media partner Radio Capital, Sky Arte e MYmovies.it.
Degas vi aspetta nelle sale … Da non perdere !!!
La Redazione