A volte le idee, per chi come me scrive, arrivano da letture estemporanee e inaspettate. Ed è così che mi sono imbattuta in questo marchio di gioielleria, Grand Tour Collection, che prende il suo nome da molto lontano, quando non esisteva ancora il programma Erasmus e i giovani studenti on the road non condividevano “appartamenti spagnoli”. Ma dobbiamo fare un passo indietro per capire questa scelta di nome e di iconografia di questi particolari bijoux che mettono al centro l’arte.
Cos’era il Grand Tour del passato? Consisteva in un lungo viaggio di mesi e in alcuni casi di anni, durante il quale i giovani aristocratici, approfondivano le loro conoscenze in vari ambiti come l’apetto politico, artistico e culturale e a coniare l’espressione “Grand Tour” per la prima volta, fu Richard Lassels nel 1698 nel suo libro An Italian Voyage. I pionieri di questa forma di apprendimento sul campo furono gli inglesi, ispirati anche dalle pagine del diario Of Travel di Francis Bacon con la 1° edizione nel 1597, forse il primo a ritenere il viaggio d’istruzione una tappa fondamentale nella formazione dei giovani, che ambivano a un ruolo di rilievo nella propria società.
Le tappe “obbligatorie”? Italia, Francia e Grecia. Le categorie dei viaggiatori? Tra le più svariate: artisti, letterati, filosofi, mercanti e scienziati. Ai tempi di Luigi XIII e del Re Sole, ai numerosi viaggiatori britannici si affiancarono quelli francesi, seguiti successivamente da olandesi, tedeschi, svedesi e russi. La pratica del Grand Tour avrebbe conosciuto periodi d’oro dopo la conclusione della Guerra dei Sette anni (1763) e momenti oscuri, come la Rivoluzione Francese e la campagna d’Italia del giovane Bonaparte (1796), che metterà “la parola fine” a questo tipo di esperienza formativa, ma solo temporaneamente.
Immagini di due film che spiegano il “viaggio formativo”: Camera con vista a Firenze e Piccole donne a Parigi.
A partire dal XIX secolo il Grand Tour riprese i suoi itinerari e divenne alla moda anche per le giovani donne, che spesso intraprendevano un viaggio in Italia accompagnate dalla zia nubile in qualità di chaperon. Tra le nazioni europee indicate, sicuramente l’Italia primeggiava per il clima mite, la straordinaria architettura del paesaggio, l’alta concentrazione di opere d’arte e non ultimo il cibo: vario, goloso e confortante. Questi viaggiatori avevano gusti differenti, in base alla loro nazionalità. I tedeschi e in genere tutti i nordici, andavano spesso alla ricerca del sole del Sud Italia e della sua natura incontaminata, gli inglesi mostravano una assoluta predilezione per Venezia.
E’ però in una sola città che arrivavano i giovani aristocratici di tutta Europa: Roma. La città si mostrava come vero e proprio museo a cielo aperto, con la sua area archeologica molto estesa anche nei piccoli comuni limitrofi. A questa si affiancavano i Musei Capitolini, inaugurati nel 1734, e il Museo Pio-Clementino (1771). Nella Città Eterna gli studiosi conducevano scavi, i mercanti facevano affari d’oro e la febbre del collezionismo di statue, dipinti e reperti, saliva alle stelle. Ciò a sottolineare lo storico adagio … “tutte le strade portano a Roma”.
GrandTour Collection nasce dalla stessa passione per l’arte, che nel 1700 spinse persone da tutta Europa a intraprendere un lungo viaggio in Italia per ammirarne la bellezza e si portavano a casa un ricordo indelebile con il desiderio di tornare. Ogni singolo gioiello creato artigianalmente da GTC, rappresenta un tour attraverso la bellezza, le opere d’arte, la storia che lo rappresenta e lo stile italiano simbolo di eleganza e qualità, che rende GTC unico, sia nel design che nell’artigianalità. Trae ispirazione dall’esperienza del passato e lo rinnova per far provare la stessa sensazione di stupore e meraviglia. Mito e storia vengono raccontati da ognuno dei suoi simbolici soggetti ritratti nella collezione: Medusa o Minerva, Ercole o Cesare, Venere, le colombe di Plinio e tanti altri…
La ricerca dei materiali utilizzati e le forme, sono in costante sviluppo ed evoluzione e sicuramente porteranno la collezione GrandTour verso nuove inaspettate soluzioni di design. E qui vi voglio raccontare una parte del loro percorso e le scelte che hanno intrapreso per creare il GrandTour Collection.
Per le loro creazioni viene usata la resina artificiale, che è molto simile di aspetto alla resina vegetale. Le sue proprietà vetrose e le particolari caratteristiche che permettono, durante il processo di reticolazione, di miscelare diversi componenti. Il colore è una carta vincente e molto glamour per chi vuole comporre il suo gioiello, ma anche la polvere d’oro, di argento, metallica e altre materie con basi naturali che permettono di ottenere degli effetti particolari.
Per il metallo è usato un materiale pregiato, ma al contempo non costoso. Il bronzo. L’intenzione è quella di rendere la collezione GrandTour accessibile a tanti, in modo da poter raccontare un concetto di arte e qualità, nella gioielleria a Roma e ovunque nel mondo. Chi non si ricorda l’età del bronzo? … 3300-1200 a.C. … Venne usato dalle grandi civiltà, dalla Mesopotamia, la Grecia, la Cina e l’Europa. Dopo tante ricerche, questo metallo ha convinto più degli altri, anche per il suo colore simile all’oro, nonostante la sua durezza richiedesse maggiore tempo di lavorazione. Di conseguenza come base di questi gioielli artigianali si è usato prima il bronzo, senza escludere la possibilità in futuro, di usare l’oro e l’argento per gioielli personalizzati.
Le parti metalliche sono tutte placcate in oro a 18kt, una rifinitura superficiale usata per proteggere il bronzo sottostante ed evitare ossidazioni o corrosioni, mantiene anche una maggiore brillantezza nel tempo e in oreficeria si usa spesso anche per rivestire lo stesso oro. Una garanzia accompagna ogni gioiello.
Ed infine il plexiglass, un concetto di modernità che continua da decenni. Otto Röhm fu il creatore di questo materiale nel 1933, in un mondo che cambiava e diede inizio a una vera e propria rivoluzione. Considerata ancora oggi una delle migliori materie plastiche di altissima qualità che si trovano sul mercato, deve la sua versatilità grazie a svariate caratteristiche quali peso, trasparenza e lucidità oltre ad una infinità di colori, dai più sgargianti ai meno vistosi: una galassia di sfumature irresistibili.
Tanti gioielli … anelli, bracciali, collane, orecchini e molto altro, tutti personalizzabili come desiderate per colore e per soggetto. Inoltre sono rigorosamente prodotti e lavorati in Italia in ogni sua parte. GTC produce creazioni artigianali magiche e senza tempo da indossare in ogni occasione.
Nessun limite alla fantasia!
di Giovanna Cappuccio
grandtourcollection.com